Biografia di MARCO CAPUTO

Ho iniziato a fare musica a 13 anni, quando per fare colpo su una ragazza che suonava il pianoforte mi resi conto che dovevo suonare qualche strumento anche io.
Non riuscii a conquistarla ma continuai a suonare ugualmente.
Il flauto dolce è stato il mio primo strumento, noioso e antipatico ma obbligatorio alle scuole medie.

Successivamente, insieme al mio caro amico Tullio Calosci, decisi che la chitarra poteva essere uno strumento assai più stimolante per continuare a fare qualcosa nel mondo della musica. Comprai così la mia prima chitarrina, poche decine di migliaia di lire per un pezzo di legno che comunque mi affascinò. Da buon auto didatta iniziai ad imparare i primi accordi leggendo qualche libretto, osservando i ragazzi più grandi che suonavano e soprattutto ascoltando i dischi.

In quegli anni mi prese un periodo di vero fanatismo per la musica dei Beatles e a breve imparai a suonare tutti i loro brani.

Non sono mai stato un virtuoso dello strumento, ma quella musica, quelle melodie accattivanti e l’estro compositivo della coppia Lennon McCartney mi stimolarono a scrivere i miei primi brani.

Nel 1982 formai il mio primo gruppo: io, Tullio Calosci, Marco Urzi, Marco Faragli (oggi del gruppo 360 gradi) e Alessandro Cervo.

La band si chiamava “Stage” e suonavamo ovviamente quasi tutti brani dei Beatles.

 

Come spesso accade in giovane età, iniziai anche a suonare alla messa della domenica, dal grande Don Fabio Masi a Vingone.

I musicisti che giravano in chiesa negli anni ‘80 era grandiosi: il Whisky Trail, Antonio Breschi, Carlo Corsini, Giacomo Gentiluomo.
Imparai molto da loro ed ebbi modo anche di provare a suonare il pianoforte, strumento che mi sono potuto comprare molto più tardi.
Molti dei brani che venivano suonati alla messa erano originali, oppure cover italianizzate di Bob Dylan. Erano canti molto belli e i parrocchiani di Vingone espressero il desiderio di poterli ascoltare a casa, magari registrati su un disco.

Nel 1983 iniziarono così le registrazioni:
un lato realizzato dal Whisky Trail, all’epoca al massimo dello splendore, e un lato realizzato da me, Tullio Calosci e Giacomo Gentiluomo. La mia prima esperienza in studio. Un mese di preparazione, un emozione incredibile, una esperienza unica.

Il disco uscì nel 1984, il risultato fu interessante e senz’altro importante.


Nel 1986 prese forma una nuova band molto importante che finalmente scriveva e suonava brani propri: i Real People.
La band, formata da Marco Caputo, Marco Urzi, Riccardo Pucci (oggi dei Trinovox) e Rudy Maestrelli lavorò per un anno presso lo studio Harmonizer (il mio piccolo studiolo) producendo circa una ventina di brani inediti.


I Real Peolple nel 1987: Marco Caputo, Marco Urzi, Riccardo Pucci e Rudy Maestrelli

Nel 1987, dopo un lungo e faticoso parto, uscì il primo singolo, un Q disc (una padella grossa come un 33 giri che invece andava ascoltato a 45 giri) dal titolo “She’s underground ”.
Sul retro “Only wasting time ”. Il disco si piazzò quinto nella classifica di vendite presso il negozio Mastelloni di Firenze.

Il produttore del gruppo era Steve Eden, nome d’arte che nascondeva un italianissimo Stefano Gentili (oggi del gruppo 360 gradi). Il disco fu registrato da un vero maestro, Marzio Benelli, presso lo studio Emme di Calenzano. L’esperienza in questo studio fu per me devastante.
Scoprii il MIDI, i computer, i campionatori digitali e tutta quella tecnologia legata alla musica che mi lascerà un segno molto profondo in tutti gli anni successivi, una passione che ancora oggi mi aiuta a vivere come docente altamente qualificato nel settore.

Nel 1988 uscì il secondo singolo, dal titolo “I wanna be your great time ”, sempre registrato allo studio Emme, addirittura utilizzando un multitraccia digitale Mitsubishi (eravamo tra i primi in Italia ad usare questa innovativa tecnologia). Ma il gruppo dei Real People era già in fase di disgregazione per attriti interni e il brano benché carino fece poca strada.


Nel 1989 iniziai a suonare con una miriade di band fiorentine, generi vari: blues, new wave, funky ecc.
Fu un'ottima esperienza per allargare le vedute musicali e imparare a suonare con diversi stili e tecniche musicali.

Nel 1990, carico delle esperienze fatte in studio con i Real People, decisi di partire per una nuova avventura: specialista in tecnologie audio.

Contattai Grisby Music, un’azienda molto affermata nel settore, e iniziai a lavorare per loro. Così per ben due anni abitai ad Ancona, svolgendo mansioni di consulente per i prodotti audio professionali.
Sono stati due anni duri, ma con il più alto concentrato di esperienza professionale che si possa immaginare.

Ho avuto modo di girare gran parte degli studi di registrazione italiani come referente per Lexicon, Akai, Otari, Summit, Focusrite, Meyer, Godin e tanti altri marchi prestigiosi del mondo audio.



Grisby Music 1992. Si possono riconoscere Mr. Godin e il chitarrista Gae Manfredini.

Sono stati anni densi di viaggi, fiere internazionali, meeting a Tokio con progettisti giapponesi e ho avuto modo di lavorare a fianco di grandi come Pino Daniele, Vasco Rossi, Ron, Lucio Dalla, Antonello Venditti e tanti altri grossi artisti.

Un’esperienza unica e piena di incontri importanti, tra cui il grande Lucio Battisti e Ivan Graziani.

Ma la vita da specialista richiedeva anche grandi sacrifici, soprattutto negli affetti, e precludeva inoltre la possibilità di continuare a suonare.


Ecco che dopo due anni decisi di dare una nuova svolta alla mia vita professionale: tornare a fare il musicista. Insieme ad un amico pianista, il grande Vanni Cassori, riaprii lo studio di registrazione che avevo fondato per le registrazioni dei Real People: l’Harmonizer Studio.

Dopo un piccolo ampliamento in tecnologie e strumenti lo studio era aggiornato e allineato ad un buon standard qualitativo, poteva dare grandi possibilità di lavoro.
Iniziammo a lavorare nel settore dei jingles pubblicitari televisivi, soprattutto quelli dedicati ai giocattoli per bambini.

Composizione, arrangiamento e registrazione era il nostro pane quotidiano. Venivano prodotti circa un centinaio di jingles all’anno, tanto che dal ‘92 al ‘98 lavorammo su oltre 500 brani musicali di 30 secondi. Diaframma, Studio 55, Comark, Alta, B&A, Model T, Profile sono alcune delle agenzie con cui in breve tempo ci trovammo a lavorare.

Tra i lavori più noti da noi realizzati:

 

Televisivi
• Kimbo (1996)
• Kimbo (1998)
• Caffè Kosè (1993)
• Acqua minerale Lete (1996)
• Barchetta Sammontana (video in cartoni animati)
• Monopoli (spot televisivo per i sassant’anni del gioco)
• Clementoni (linea puzzle)
• Super Mario
• Cicciobello
• Tania Innamorata
• Tondo (1986)
• Figurine Panini
• Laser Challenge
• Action Rucksak

Radiofonici
• Buffetti (Natalizio 1997)
• ATAF (1997)
• Crudelia (campagna promozionale 1989)
• Pizza Taxi (1998)
• Runner Pizza (1998)


Lo staff Harmonizer negli anni '90: Vanni, Orlando e Marco.

In contemporanea, nel 1994, insieme a Giulio Clementi fondai la Modus.

Modus era una società che lavorava in svariati ambiti, tra cui consulenze audio, didattica e progettazione. In 10 anni di attività Modus lavorò per molte aziende e fornì consulenze e corsi di formazione professionale per Rai, Mediaset, Cinecittà e scuole specializzate finanziate dalla comunità europea. Scrivemmo libri e manuali per Berben e sviluppai svariati progetti innovativi tra cui diversi diventarono brevetti.

Nel 1997 iniziarono anche diverse produzioni musicali, tra cui artisti fiorentini come Arya e Susy Bellucci.

Era un periodo in cui, saturo di musica da jingle, sentivo il bisogno di iniziare a scrivere un po’ di musica leggera e il progetto Arya cascò al momento giusto. Arya, nome d’arte di Serena Benvenuti, si identificò perfettamente in quel sound acustico con contaminazioni etniche.
Il progetto si espanse e nel 1998 entrò a farne parte anche Popi Fabrizio, produttore e talent scout di noti artisti del panorama musicale italiano, e Claudio Ancillotti. Insieme lavorammo su alcuni miei brani e nel 1999 uscì finalmente il primo singolo: “Foglie d’autunno ”. Con questo brano partecipammo a molti festival musicali (Caltanissetta, Belluno, Montecatini, Girofestival di Pescara, Benevento ecc) con risultati inaspettati di piazzamento sempre nei primi posti. Per un soffio non riuscimmo ad entrare al Festival di Sanremo.

Nel 2000 uscì il secondo singolo “Dammi te ” con interessanti risultati. Il progetto ebbe un discreto seguito fino al 2002.
In questi anni iniziò una grossa crisi di lavoro nel settore del jingle musicale, che mi vide pesantemente coinvolto.

E’ ormai noto a tutti come sia difficile riuscire a campare facendo l’artista, soprattutto il musicista. Iniziai così a cercare risorse economiche anche in altri settori.
In quegli anni iniziò una interessante collaborazione con un amico di vecchia data: Andrea Baggio.

Andrea da qualche anno aveva iniziato a fornire soluzioni elettroniche ai problemi che si creavano nell'ambiente classico e lirico tutte le volte che l'orchestra doveva suonare strumenti costosi, difficilmente trasportabili o addirittura introvabili.   

Grazie all'uso di campionatori digitali, un sapiente utilizzo dei sistemi di registrazione ed una sofisticata elaborazione del suono, in pochi anni la libreria di Andrea si è imposta come standard qualitativo e tutt'ora vanta i crediti dei più grandi direttori di orchestra.
Tosca allo stadio Olimpico a Roma, con il grande Daniele Tramontani, e Tosca ad Hannover

La mia collaborazione in questa attività mi vede attualmente ancora impegnato in tante opere sparse in giro per l'Italia e all'estero.

Un nuovo settore emergente, che mi appassionava e in cui intravedevo interessanti risorse per il futuro, era quello legato al mondo internet. Per un paio di anni studiai tutte le tecnologie audio e video che ruotavano intorno alla multimedialità del pianeta web e finalmente, il 26 maggio 2004, insieme a due amici di vecchia data vede la luce l’attuale Modus Multimedia.

Be’, a questo punto siamo alla storia di oggi.

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